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Personal finance
Sep 17, 2024
Proteggere i Risparmi dall'Inflazione: Strategie e Investimenti
Uno dei primi argomenti di cui si viene a conoscenza quando si parla di denaro è l’esistenza dell’inflazione. O meglio, degli effetti dell’inflazione sui propri risparmi e i propri soldi.
Tutti, nessuno escluso, abbiamo vissuto direttamente o indirettamente gli effetti dell’aumento dei prezzi di beni e servizi nel tempo.
Quindi, è del tutto normale cercare delle soluzioni per mitigare gli effetti negativi dell’inflazione sui nostri soldi.
In questa guida anti - inflazione tratteremo, dunque, tutti questi argomenti:
Perché l'inflazione è un nemico subdolo
Come si combatte l'inflazione
I migliori investimenti contro l'inflazione
Il miglior investimento a lungo termine in assoluto per battere l’inflazione e guadagnare
Perché l'inflazione è un nemico subdolo
Ti faccio una domanda provocatoria:
I soldi che lasci sul conto corrente sono al sicuro?
La stragrande maggioranza delle persone risponderebbe: “Assolutamente sì, la mia banca è solida, ma comunque fino a 100.000€ depositati in liquidità su un conto corrente, anche se la banca dovesse fallire il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi garantirebbe il rimborso di queste somme”.
Risposta corretta e ineccepibile, quel denaro è effettivamente al sicuro dal cosiddetto rischio di credito della banca.
Ma è una risposta solo parzialmente vera, perché vede solo metà del problema.
Devi sapere, infatti, che il rischio di credito della banca non è l’unico nemico che può separarti dal tuo denaro.
C’è un nemico silenzioso, subdolo e quasi invisibile, il cui unico scopo è ridurre il valore del tuo denaro nel tempo e minare la tua sicurezza finanziaria.
Sto parlando dell’inflazione, cioè dell’aumento generalizzato dei prezzi di beni e servizi nel tempo che determina una riduzione del potere di acquisto.
A causa dell’inflazione, con la stessa quantità di denaro nel corso tempo potrai comprare sempre meno cose.
Il valore nominale del tuo denaro sarà sempre lo stesso - 1.000€ oggi saranno sempre 1.000€ domani se non li spendi - ma a causa dell’inflazione, domani con quegli stessi 1.000€ potrai acquistare progressivamente meno beni e servizi.
Ecco perché si dice che l’inflazione erode il potere d’acquisto.
Se nel breve termine, l’erosione del tuo potere d’acquisto si percepisce, ma tutto sommato non ti impoverisce così drammaticamente, guarda cosa è successo a 100.000€ depositati sul conto corrente nel 2003 e lasciati lì per 21 anni.
Una perdita di potere d’acquisto di oltre il 35%.
Questo significa che oggi, con la stessa quantità di denaro depositata in banca 20 anni fa, puoi comprare ⅓ di beni e servizi in meno rispetto a quelli che avresti potuto comperare in passato.
Quei 100.000€ sono sempre 100.000€ in valore nominale, ma in valore reale oggi corrispondono a circa 65.000€.
E questa è una perdita sicura, che non si potrà mai recuperare.
Non è come le oscillazioni sui mercati finanziari, che se ben gestite possono diventare occasioni di acquisto e di guadagno futuro.
Nel caso dell’inflazione c’è una discesa continua, lenta e inesorabile da cui non è possibile riprendersi.
Ora, qualcuno leggendo potrebbe obiettare: “Sì, è vero che l’inflazione riduce il mio potere d’acquisto, però esattamente come aumentano i prezzi, aumentano anche proporzionalmente gli stipendi che compensano gli effetti dell’inflazione”
Corretto, in molti paesi effettivamente è stato così, ma non in Italia…
In Italia i redditi sono fermi da 20 anni, quindi tanti saluti alla compensazione degli effetti negativi dell’inflazione sul potere d’acquisto grazie all’aumento dei redditi.
Quindi dobbiamo accettare con rassegnazione l’impoverimento causato dalla combinazione di inflazione e redditi mediamente stagnanti?
Ovviamente no, possiamo combattere e difendere il nostro potere d’acquisto grazie all’investimento.
Come combattere l'inflazione
Voglio sfatare subito un mito: l'inflazione, nel breve termine, cioè qui e ora, oggi e nell’immediato futuro, non si può combattere né tantomeno sconfiggere.
Per farlo sarebbe necessario poter controllare o prevedere l’inflazione.
Il problema è che è impossibile farlo.
Così come non puoi alzarti una mattina e decidere che per te l’inflazione non esiste, allo stesso modo nessuno è in grado di prevedere quale sarà il tasso di inflazione domani, l’anno prossimo o tra cinque anni.
L’inflazione, così come le politiche monetarie delle Banche Centrali che hanno l’obiettivo dichiarato (e quasi mai raggiunto) di tenerla all’interno di determinati livelli considerati “fisiologici” per il sistema economico, sono eventi su cui abbiamo un controllo nullo.
Nel breve termine, l’unica cosa che puoi fare è limitare l’impatto negativo dell’inflazione.
Come? Compilando un budget personale o familiare per monitorare regolarmente le tue spese e assicurarti che alcune voci non danneggino troppo le tue finanze o la tua capacità di risparmio.
In pratica, affrontare l’inflazione a breve termine significa prendere il controllo delle spese, ridurre o adattare leggermente le tue abitudini di consumo, pur sapendo che non puoi eliminarne completamente gli effetti.
Ovviamente questo non significa che l’inflazione nel medio e lungo termine non si possa affrontare.
Non poterla prevedere nè controllare nell’immediato non significa che non possiamo fare nulla oggi per contrastarla un domani.
Anzi è proprio il contrario, perché grazie all’investimento nei mercati finanziari nel medio e lungo periodo possiamo ambire non solo a neutralizzare la forza negativa dell’inflazione sui nostri soldi, ma anche ottenere un rendimento significativamente superiore.
Quali sono dunque i migliori investimenti per combattere l’inflazione?
I migliori investimenti contro l'inflazione
Per capire quali sono gli investimenti che offrono una buona protezione dall’inflazione, dobbiamo prima capire come si alternano tra loro le stagioni economiche.
L’economia attraversa varie fasi che si alternano fra loro e vanno a comporre i cosiddetti cicli economici.
Ogni ciclo economico si caratterizza per una peculiare combinazione di queste 4 condizioni macroeconomiche:
Inflazione
Deflazione
Crescita economica
Rallentamento economico
Ne consegue che esistono fondamentalmente 4 stagioni economiche che si alternano ciclicamente.
Durante ogni stagione economica, ci sono delle asset class (o classi di investimento) che performano bene e delle asset class che performano peggio.
Alcune si comportano bene durante la fase di crescita (e male in fase di recessione), altre che si comportano bene in fase di depressione (e male in fase di espansione).
Alcune che performano bene durante i periodi ad alta inflazione e altre che performano meglio quando il tasso di inflazione è più contenuto.
Quali sono dunque le classi di investimento che “funzionano” quando c’è un aumento dell’inflazione?
Andiamo ad esaminarle singolarmente:
L'oro
L’oro è storicamente un bene rifugio ed è un bene che finora è riuscito a mantenere il proprio valore anche in presenza di improvvise crescite dei prezzi.
Questo significa che tende a crescere di prezzo soprattutto in presenza di elevata inflazione, anche se storicamente questa relazione oro-inflazione non è sempre stata perfetta.
Materie Prime
Le materie prime, come dice il nome stesso, sono tutti quei materiali che sono alla base della produzione di altri beni. Esempi classici sono il petrolio, il ferro, il gas naturale e il grano.
Perché investire in materie prime offra una buona copertura durante i periodi inflazionistici è evidente: nel momento in cui la domanda di beni e servizi inizia ad aumentare, aumenta progressivamente anche il loro prezzo e parallelamente aumenta il prezzo delle materie prime che servono per produrre quei beni e servizi.Obbligazioni indicizzate all'inflazione
Le obbligazioni inflation linked sono una particolare categoria di obbligazioni in cui il rendimento e il rimborso del capitale a scadenza sono legati all’andamento dell’inflazione nel tempo.
Questo significa che nel momento in cui si investe in un’obbligazione indicizzata all’inflazione già si saprà quale sarà il suo rendimento reale a scadenza, proprio perché l’effetto inflattivo, a prescindere dal suo livello, sarà neutralizzato dalla rivalutazione nel tempo del capitale nominale per la determinazione delle cedole e dello stesso capitale restituito all’investitore a scadenza.
Queste tre classi di investimento sono tendenzialmente asset class difensive (come ad esempio le obbligazioni indicizzate all’inflazione) oppure che svolgono una funzione particolare all’interno di un portafoglio di investimenti, di copertura da scenari particolarmente negativi, come ad esempio l’oro e le materie prime.
Tuttavia, non è esclusivamente attorno a queste tre classi di investimento che un investitore dovrebbe costruire il suo portafoglio di investimenti.
Infatti, c’è un’asset class che ha offerto con una certa costanza rendimenti ben superiori al tasso di inflazione: le azioni.
Il miglior investimento a lungo termine per combattere l'inflazione
Investire in azioni è di gran lunga il miglior modo di combattere l’inflazione.
Lo dicono chiaramente i numeri.
Sia nel medio - lungo termine più recente…
Che nel lunghissimo termine…
Lo stesso Warren Buffett, uno degli investitori più leggendari di tutti i tempi, alla fine della crisi finanziaria del 2008 - 2009 ricordava che “Uno dei migliori modi di combattere l’inflazione è possedere pezzi di aziende eccezionali”.
Investire in azioni, quindi possedere una piccolissima quota di aziende vere che innovano, assumono personale, lanciano nuovi prodotti e servizi e generano utili per i propri azionisti si è rivelata essere la scelta più adatta per combattere l’inflazione.
Per quale motivo proprio le azioni e non un’altra asset class?
Se ci pensi bene, da consumatore, l'inflazione la subisci.
Subisci infatti l'aumento dei prezzi per i suoi effetti, che fanno ridurre il tuo potere di acquisto.
Ma se per un attimo ci mettessimo dall'altra parte del mercato?
Se anziché limitarci a essere i consumatori, quelli che comprano beni e servizi (la domanda), iniziassimo a ragionare e a operare come i venditori, ovvero quelli che vendono beni e servizi (l'offerta)?
Per farlo, è sufficiente acquistare delle azioni, diventando così di fatto soci di quelle stesse aziende che magari dall'altro lato malediciamo perché aumentano costantemente i prezzi.
Da investitore in Apple, dovresti essere felice se Apple aumenta i prezzi dell'iPhone.
Posto che non sempre lo fa per guadagnare di più, ma talvolta deve farlo per guadagnare uguale, e per adeguarsi agli aumenti dei prezzi (materie prime, salari, affitti) che essa stessa subisce.
Da investitore in Amazon, dovresti essere felice se Amazon aumenta il prezzo di Amazon Prime.
Le aziende, nel loro complesso, chi più e chi meno, hanno dalla loro il potere di determinare il prezzo.
L'inflazione aumenta? Mi costa di più produrre? I dipendenti chiedono l'aumento?
Perfetto, aumento i prezzi di vendita!
Aumentando i prezzi, cerco di tenere invariati i miei fatturati, i miei margini e il mio utile netto, e questo si ripercuote positivamente nella mia valutazione in Borsa e nei miei dividendi.
Questa è ovviamente un’ ipersemplificazione, ma spiega bene come le aziende abbiano la capacità di combattere l’inflazione grazie alla loro capacità di determinazione del prezzo dei beni e servizi che vendono al pubblico.
Ricapitoliamo
In conclusione, il problema inflazione va affrontato in questo modo:
non dare peso eccessivo alle statistiche ufficiali di inflazione, a meno che tu non sia un politico o un economista, perché in ogni caso l’inflazione è una variabile macroeconomica che sfugge totalmente al tuo controllo, ma puoi mitigarne gli effetti nel breve termine tramite una gestione oculata delle tue spese personali
devi ricordarti che esiste e ha un forte impatto negativo sui tuoi risparmi non investiti. Il denaro non investito si deprezza progressivamente ed inesorabilmente se non investito.
questo ti deve spingere ad investire, in particolare sull’azionario, l’asset class storicamente migliore in assoluto per combattere realmente l’inflazione ed anzi ottenere guadagni di gran lunga superiori all’inflazione.
Questo non vuol dire che bisogna buttarsi a capofitto a comprare azioni a casaccio, o che il mercato azionario non possa mai attraversare un ribasso molto rilevante in periodo di inflazione.
Comprando strumenti finanziari a casaccio, infatti, corri il rischio di fare danni al tuo patrimonio ben peggiori dell’inflazione.
Su quali singoli strumenti finanziari investire, infatti, è sempre una scelta che deve venire dopo aver elaborato il tuo piano finanziario.
La costruzione dei portafogli e la scelta delle classi di investimento su cui investire viene sempre dopo aver capito quanti soldi tenere sul conto corrente per pagare le spese quotidiane, quanti per gestire eventuali emergenze e quanto denaro vuoi e puoi dedicare ai tuoi obiettivi di investimento e di vita.
Tutte queste scelte sono solo una diretta conseguenza della tua pianificazione finanziaria personale, che non dipende certo dal cercare di indovinare (senza successo) se la prossima stagione economica sarà caratterizzata da un’elevata inflazione o da una bassa inflazione.
Al contrario, dipende dalle cose che contano veramente per te e su cui hai un’effettivo controllo, ossia la tua situazione finanziaria di partenza, il tuo risparmio, il tuo profilo di rischio, i tuoi obiettivi di investimento personali e familiari e così via.
Se vuoi saperne di più su come costruire il tuo piano finanziario e impostare un portafoglio di investimenti in grado di difendere il tuo capitale dall’erosione dell’inflazione, iscriviti alla nostra newsletter, dove ogni settimana approfondiamo da un punto di vista pratico un tema diverso in materia di finanza ed investimenti.
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