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pensione liberi professionisti
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Pensioni

4 dic 2025

3 scelte intelligenti per costruire la tua pensione se sei un libero professionista

Per un libero professionista, la pensione non arriva automaticamente ma si costruisce.

Non ci sono contributi versati da un datore di lavoro, non ci sono welfare aziendali, non c’è un TFR che cresce in silenzio nel corso degli anni.

Eppure, molti professionisti rimandano il tema all’infinito.

Presi dal lavoro quotidiano, finisco per pensare alla pensione come a qualcosa di “lontano”, quasi astratto.

Il risultato? Nessun piano, nessuna strategia, nessun accumulo strutturato.

Ma la verità è semplice: la pensione non è un evento futuro, è una decisione presente.

Dipende da come gestisci le tue finanze oggi, da quanto sei esposto ai rischi e da come strutturi il tuo patrimonio nel tempo.

Ecco le 3 scelte fondamentali che ogni libero professionista dovrebbe fare per costruire una pensione stabile, dignitosa e indipendente dal ciclo della propria attività.

1. Separare finanze personali e attività (e proteggersi dai rischi che possono bloccarti)

Uno degli errori più comuni dei liberi professionisti è confondere il proprio patrimonio con quello dell’attività.

Conti che si mescolano, spese personali che passano dall’azienda, investimenti rimandati perché “dipende da come va l’anno”.

Questo non è solo disordine, è un rischio enorme.

Separare i due piani significa:

  • dare continuità alla tua vita personale indipendentemente dal fatturato;

  • costruire un patrimonio che esiste anche se la tua attività un giorno cambiasse o rallentasse;

  • stabilire obiettivi personali chiari, non legati alle oscillazioni del business.

Ma separare non basta. Devi anche proteggere ciò che ti permette di lavorare.

Per un libero professionista, la protezione è un tassello fondamentale, che ti permette di:

  • tutelare la tua capacità di generare reddito (malattia, infortunio, invalidità);

  • difendere il patrimonio da contenziosi o responsabilità professionali (RC e tutela legale);

  • evitare che un imprevisto distrugga anni di accumulo;

  • creare un cuscinetto di liquidità che ti permetta di affrontare periodi difficili senza intaccare tutto.

Una pensione solida nasce qui: dalla capacità di proteggere oggi per costruire domani, e dalla libertà di non essere ostaggio dell’andamento della tua attività.

2. Contribuire con regolarità alla propria previdenza

Che tu sia iscritto all’INPS o a una cassa professionale, una cosa è certa: la pensione pubblica, per la maggior parte dei liberi professionisti, non sarà sufficiente.

Il motivo è semplice: il sistema è interamente contributivo e i versamenti non sono costanti come quelli di un dipendente.

Risultato? La pensione rischia di essere molto più bassa del reddito che sei abituato a generare.

Per questo la previdenza integrativa è una parte essenziale del tuo futuro finanziario.

Contribuire regolarmente significa:

  • Costruire una rendita alternativa che integra (o sostituisce) quella pubblica.

    Per un libero professionista la pensione pubblica spesso non copre nemmeno il 40–50% del reddito abituale. Versare con continuità permette di creare una rendita aggiuntiva che ti garantisca libertà di scelta: decidere quando smettere di lavorare e come mantenere il tuo stile di vita anche dopo i 60 anni.


  • Sfruttare i vantaggi fiscali, che rendono ogni contributo molto meno “costoso” del suo valore nominale.

    I versamenti nella previdenza complementare sono deducibili fino a 5.164,57 € l’anno.
    Questo significa che parte di ciò che versi torna indietro sotto forma di tasse in meno. In pratica, 1.000 € versati possono “costarti” 600–700 € a seconda della tua aliquota. Un beneficio che, accumulato per 10–20 anni, fa una differenza enorme.


  • Beneficiare del tempo, l’unico vero moltiplicatore di rendimento che hai a disposizione.

    Prima inizi, più anni hai per far lavorare i rendimenti composti. Versare anche piccole somme in modo costante può portare a risultati molto più grandi di versamenti elevati iniziati tardi. In previdenza, la continuità batte sempre l’importo.


  • Evitare di arrivare a 55–60 anni con la necessità di “correre” per recuperare anni persi.

    Senza una base costruita negli anni, molti si ritrovano a dover versare cifre molto elevate in poco tempo — spesso incompatibili con il reddito o con i costi da sostenere in quella fase della vita. La regolarità non è solo una scelta efficiente: è una forma di serenità futura.

La differenza non la fa chi versa di più, ma chi inizia prima e non interrompe.

Una buona pensione non è fatta di grandi scelte occasionali, ma di piccoli contributi costanti.

3. Investire con una strategia coerente con il proprio orizzonte

Il terzo pilastro della pensione per un libero professionista è l’investimento.

Non per “speculare”, ma per far crescere il capitale che dovrà sostituire il tuo reddito in futuro.

Il punto chiave è questo: se l’obiettivo è lontano, serve una strategia di lungo termine.

Ciò significa, in pratica:

  • costruire un portafoglio diversificato, calibrato sul tuo orizzonte pensionistico e sulla tua reale capacità di rischio. Questo implica scegliere strumenti progettati per dare il meglio nel lungo periodo, perché è proprio nel tempo che il rischio si attenua e il rendimento diventa più stabile e prevedibile;

  • ridurre al minimo costi e inefficienze — come prodotti bancari caricati di commissioni, polizze poco trasparenti o fondi attivi poco efficienti. Nel lungo periodo, anche un singolo punto percentuale di costi in più può trasformarsi in decine (o centinaia) di migliaia di euro in meno sulla tua futura rendita;

  • investire con gradualità e continuità, evitando di entrare e uscire dai mercati seguendo emozioni o notizie del momento. La disciplina batte il tempismo, soprattutto in un percorso che dura decenni;

  • mantenere una quota di liquidità per gli imprevisti, così da non essere mai costretto a disinvestire nel momento sbagliato. Avere un cuscinetto di sicurezza significa evitare decisioni dettate dall’urgenza e proteggere la strategia di lungo termine.

Il vantaggio di una strategia costruita sull’orizzonte è semplice: non devi prevedere il mercato, ti basta rispettare il tuo percorso.

Questo riduce l’ansia, evita decisioni impulsive e, soprattutto, ti permette di arrivare alla pensione con un capitale che riflette anni di disciplina.

Il vero obiettivo non è andare in pensione: è scegliere quando farlo

Costruire una pensione da libero professionista non significa pensare alla vecchiaia.

Significa creare libertà di scelta.

La libertà di rallentare.

La libertà di dire no ai clienti che non vuoi più seguire.

La libertà di smettere quando decidi tu — non quando la tua attività te lo impone.

E questa libertà nasce dalle decisioni che prendi oggi.

Non aspettare che sia troppo tardi per costruire la tua strategia.

E se non sai da dove partire, comincia da un passo semplice: iscriviti alla newsletter di Plannix.

Ogni settimana riceverai strumenti pratici, esempi concreti e spunti utili per progettare il tuo futuro finanziario con chiarezza e consapevolezza.

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