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Azioni
18 lug 2024
Azioni e Investimento: Come Massimizzare i Rendimenti
Una delle frasi che preferiamo usare in Plannix è:
“Le azioni sono il motore principale dei rendimenti che puoi ottenere sui mercati finanziari”
Può sembrare strano alle orecchie di molti italiani, solitamente convinti che mattone e BOT o BTP siano tutto quello che serve quando si parla di investimenti.
In questo articolo andremo a vedere cosa sono le azioni, perché sono il motore dei rendimenti, quando e come andarle ad aggiungere ai tuoi investimenti, e molto altro.
A costo di essere banali, cominciamo dai concetti di base.
Che cosa sono le Azioni
Le azioni rappresentano una quota di proprietà in una società.
Quando acquisti azioni di una società, diventi uno dei suoi proprietari, e sei socio di chi è già proprietario.
Quando compri azioni Tesla diventi socio di Elon Musk, quando compri azioni di Berkshire Hathaway diventi socio di Warren Buffett e così via.
Questo è uno dei primi piccoli miracoli del mondo delle azioni: ti permette di diventare socio dei più grandi imprenditori di successo al mondo.
L’essere socio significa avere “diritto” ad una quota dei profitti aziendali che ogni anno vengono generati.
Qui ho messo “diritto” tra virgolette perché questo diritto non significa che ogni anno le società quotate prendono i loro profitti, li dividono per il numero di azionisti e non tengono nulla in tasca.
Proprio come un imprenditore con la sua società, ogni volta che c’è un profitto è fondamentale decidere quanto reinvestire, quanto tenere in cassa per eventuali emergenze e quanto distribuire a se stesso e gli altri soci.
Queste sono le opzioni disponibili per ogni azienda quotata che produce degli utili:
Può reinvestire i soldi nel suo business, aumentare le riserve di capitale sociale, o distribuire questi soldi agli azionisti sotto forma di dividendi.
Può decidere di dedicare parte di questi utili per ricomprare parte delle azioni emesse sul mercato (il cosiddetto buyback), andando ad aumentare il peso delle quote rimaste in circolazione.
Se il numero di azioni in circolazione passa da 100 a 50 ed io ho 10 azioni, che non vendo, il peso % delle mie azioni passa dal 10% al 20%, il che significa che senza fare nulla avrò diritto ad una quota doppia di dividendi o utili futuri.
I buyback se fatti in modo corretto possono far aumentare ulteriormente anche il prezzo dell’azione, e fare quindi contenti chi le possiede anche se non vengono erogati dividendi.
Da grandi poteri (e vantaggi), però, derivano anche grandi responsabilità.
Se una società quotata va male, il prezzo di quell’azione scenderà, e anche di parecchio.
Potrebbe pure arrivare a zero, nel caso di fallimento.
Chi è socio di un’azienda si deve sobbarcare questi rischi, tra cui quello di perdere il capitale investito, tutto o in parte.
Rispetto all’esempio dell’imprenditore visto in precedenza, qui la situazione è leggermente migliore, poiché acquistando azioni (senza utilizzare margini, leve o altri strumenti di debito) si può perdere solo l’importo investito, e non un centesimo di più.
Inoltre, esistono delle strategie testate per minimizzare questo rischio (le vedremo più avanti in questo articolo), ma è importante non dimenticarsi che rischi di questo tipo esistono e devono essere gestiti.
Catalogazione delle Azioni
Le azioni si possono catalogare in diversi modi.
Criteri geografici: le azioni possono essere suddivise per nazione o per macro aree geografiche/economiche. Ad esempio, i paesi sviluppati includono i principali paesi europei, gli Stati Uniti, il Giappone e il Canada. I paesi emergenti comprendono la maggior parte dei paesi asiatici (inclusi Cina e India) e alcuni paesi dell'Europa dell'Est.
Criteri settoriali: le azioni possono essere classificate in base al settore di appartenenza delle società quotate. Ad esempio, ci sono azioni del settore finanziario, tecnologico, e così via.
Criteri di capitalizzazione: le azioni possono essere classificate in base al valore totale di tutte le azioni emesse. Le azioni a piccola-media capitalizzazione hanno un valore fino a 10 miliardi di dollari, mentre le azioni a grande capitalizzazione superano questa cifra.
Criteri di investimento: alcune società sono considerate "Value" perché scambiano a un prezzo relativamente basso rispetto a parametri come utili e cash flow. Altre società sono considerate "Growth" (crescita) e si concentrano sull'aumento di fatturato e clienti, anche a costo di rischiare un po' di profittabilità nel breve periodo.
Un buon portafoglio di investimento dovrebbe avere diverse azioni di ognuno di questi tipi, per diversificare ed assicurarsi di portare a casa il rendimento, da ovunque arrivo.
Ma di che tipo di rendimento stiamo parlando?
Vediamolo bene nel prossimo modulo.
Perché integrare le azioni nel tuo portafoglio di investimenti
Le azioni funzionano in modo molto semplice:
Quando la società quotata rappresentata da quell’azione ha buoni risultati, il prezzo di quell’azione sale ed aumentano i dividendi che vengono erogati.
Quando la società ha risultati negativi, il prezzo di quell’azione scende, i dividendi vengono tagliati ed il prezzo scende.
Ho semplificato moltissimo quello che succede nei mercati finanziari, dove per alcuni periodi possono capitare eventi strani che sembrano contraddire quanto scritto sopra.
Ad esempio il caso di GameStop, una società vicina al fallimento che nel 2021 ha visto il suo prezzo schizzare alle stelle per diversi mesi.
Ma, eccezioni a parte, con il passare del tempo i principi sopra funzionano praticamente sempre.
A questo punto, comprare azioni potrebbe sembrarti una sorta di scommessa.
Al 50% ti va bene (se sei fortunato), al 50% ti va male.
Ma in verità puoi avere un vantaggio sleale a tua disposizione quando investi in azioni: il tempo.
Guarda quest’immagine, che mostra quando avresti guadagnato, o perso, investendo sullo S&P (uno degli indici americani più famosi e grandi del mondo) con diverse tempistiche.
Quando investi con solo un giorno come orizzonte temporale, è davvero un cinquanta e cinquanta (ecco perché così tante persone che fanno trading perdono).
Quando invece allunghi un po’ l’orizzonte temporale, le probabilità continuano a migliorare fino ad arrivare al 100% di possibilità di avere un guadagno su un arco di tempo molto lungo, 20 anni.
Intendiamoci, queste sono analisi fatte su dati storici degli ultimi 100 anni e forse, un giorno, arriverà un periodo particolarmente sfortunato in cui anche sui 20 anni ci sarà una perdita.
Ma non è mai successo finora, con crisi e guerre mondiali di ogni tipo.
E rimane comunque un evento improbabile.
Non perdere, però, non è sufficiente quando si parla di investimenti.
Bisogna anche cercare di guadagnare qualcosa!
E le azioni da questo punto di vista si dimostrano la scelta vincente.
Guarda questo grafico che analizza l’andamento delle azioni nel complesso negli ultimi 100 anni.
Le azioni rappresentano l’asset class da battere e, come rendimenti REALI (considerando anche l’effetto del l’inflazione) si sono portate a casa un 8,4% su base annuale.
Molto di più dell’oro, che insegue con solo il 3,27% al secondo posto.
Certo, aspettare che questi rendimenti si materializzino sul nostro conto di investimenti con la precisione di un orologio svizzero non ha molto senso.
Le azioni possono scendere anche parecchio in momenti molto delicati, come durante la crisi degli anni 2000 o del 2007-2009 e, nel complesso, possono arrivare a perdere il 50% o più del valore che hanno rispetto ai massimi di quel particolare momento storico.
Guarda qui un esempio, con Amazon, una delle aziende più famose del mondo.
Durante la crisi degli anni 2000 è arrivata a perdere il 95% del suo valore.
Ma poi il tempo è passato, Amazon si è ripresa e oggi si trova ad avere un rendimento strepitoso.
Certo, Amazon è un esempio estremo, ma è la dimostrazione di quanto le azioni possano salire o scendere nel tempo.
Tuttavia, per molte Amazon che diventano una delle società dominatrici del mondo, molte altre dopo un -95% non riescono a riprendersi.
Vanno a zero e bruciano tutti i soldi che abbiamo investito in queste azioni.
Come possiamo fare ad evitare questo tipo di rischio?
Usando ETF azionari ben diversificati
Meglio ETF azionari o azioni singole?
Come hai visto prima, le azioni singole possono essere esplosive, sia al rialzo, sia al ribasso.
Esistono due modi per ridurre i rischi dallo scegliere l’azione sbagliata:
1. Diversificare investendo in più azioni diverse
E quindi in azioni che hanno capitalizzazione diversa, si trovano in aree geografiche diverse, operano in settori diversi e così via.
2. Investire per periodi di tempo molto lunghi
Aumentando l’orizzonte temporale, oltre a ridurre le possibilità di perdita, si riducono anche le differenze possibili di rendimento (in termini tecnici, la volatilità) ed è possibile fare qualche proiezione per capire quanto capitale si può avere da qui a 20 anni.
Esiste un modo per seguire contemporaneamente queste due strategie senza fare troppa fatica?
Si, basta investire in ETF azionari ben diversificati.
ETF azionari e diversificazione
Gli ETF azionari tracciano il rendimento di indici azionari, e cioè dei panieri che hanno al loro interno azioni con una caratteristica comune.
Ad esempio ci sono indici che rappresentano una specifica economia (come lo S&P 500, l’indice più famoso degli Stati Uniti) o può essere più specifico, focalizzandosi sulle altre caratteristiche che abbiamo visto nel capitolo sopra quando abbiamo parlato di azioni.
In linea di massima, un indice guadagna molto meno rispetto alle azioni migliori, ma fa molto, molto meglio rispetto alle azioni peggiori.
E dato che gli ETF azionari hanno molti vantaggi rispetto ai prodotti finanziari proposti dalle banche (sono più trasparenti, meno costosi e rendono di più), sono uno degli strumenti principali per costruire i portafogli di un risparmiatore.
Questo non significa che le azioni singole siano completamente da scartare.
In piccole dosi (10% massimo del proprio patrimonio), possono aggiungere del rendimento extra, se si scelgono quelle giuste.
Non è facile ovviamente ed i rischi sono tanti.
Ma usare solo una parte marginale dei propri investimenti permette che, anche in caso di grandi perdite sull’azione (o le azioni) che hai comprato, il tuo portafoglio rimanga comunque in piedi.
Anzi, sia pure in guadagno grazie agli altri prodotti che lo compongono, ad esempio gli ETF azionari ben diversificati.
Viceversa, tentare di diventare il nuovo Warren Buffett e fare un portafoglio di sole azioni singole è estremamente rischioso e molto sconsigliato per chiunque non sia un professionista della finanza.
Il rischio di perdere tutto è altissimo.
Come e quanto azionario integrare nel proprio portafoglio
Abbiamo già visto nei capitoli precedenti che le azioni singole sono da maneggiare con molta attenzione.
Ma avere una buona dose di azionario nel proprio portafoglio può essere la differenza tra raggiungere una pensione serena e il dover sperare che l’INPS non salti per aria.
Come integrare le azioni nei propri portafogli?
La risposta a questa domanda è dipende, e se mi hai seguito fino qui, dovresti anche sapere perché.
Come hai visto nei paragrafi precedenti, il tempo è il fattore più importante nel determinare il potenziale rendimento positivo della parte azionaria del tuo portafoglio.
Tanto più hai tempo per raggiungere il tuo obiettivo, tanto più l’azionario è un investimento che può portare a casa un buon rendimento con rischi di perdite contenute.
Tanto meno tempo hai a disposizione, tanto più l’azionario rischia di diventare davvero una scommessa che, se persa, ti porta a perdere soldi e, cosa più importante, a non raggiungere l’obiettivo finanziario che ti eri previsto.
Per questa ragione, tanto più il tuo obiettivo finanziario è lontano nel tempo, tanto più puoi valutare un’esposizione importante all’azionario (fino all’80% del capitale investito per quell’obiettivo).
Tanto più il tuo obiettivo finanziario è vicino, tanto più dovrai fare attenzioni alle oscillazioni dei mercati azionari ed avere una quota più piccola (dallo 0% al 40% massimo del tuo obiettivo a seconda di quanti anni tu abbia davanti a te).
Usando questa regola, avrai un’idea di quanto azionario inserire nei tuoi portafogli.
E per quanto riguarda cosa usare…gli ETF azionari ben diversificati devono essere il tuo strumento preferito.
Seguiti eventualmente da una piccolissima dose di azioni singole per inseguire il brivido di trovare la nuova Amazon.
In questo modo, otterrai il meglio di entrambi i mondi:
Un portafoglio di investimenti solido, in grado di crescere parallelamente ai progressi dell'economia e dell'innovazione globale.
Un piccolo comparto speculativo pronto a esplodere (in senso positivo) se le tue scelte si riveleranno corrette.
Se vuoi indicazioni ancora più precise su come costruire i tuoi portafogli di investimento, qui puoi trovare il nostro corso gratuito sul tema, che entrerà ancora più nello specifico e ti darà più informazioni su come investire i tuoi soldi in modo corretto.
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